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Cultura protovillanoviana

La cultura protovillanoviana (XII secolo a. C. - X secolo a. C. ) è una facies culturale che si diffonde in gran parte d'Italia, incluse la Sicilia e le isole Eolie, tra il 1175 a. C. e il 960 a. C. circa, nell'età del bronzo finale, caratterizzata dal rituale funerario dell’incinerazione.

Origini

La cultura protovillanociana, termine introdotto da Giovanni Patroni nel 1937, è inserita nel circuito dei campi d'urne dell'Europa centrale (dal tedesco Urnenfelder), e mostra, in particolare, una certa rassomiglianza con i gruppi regionali a nord della Alpi orientali: quelli della Baviera-Alta Austria e quelli del medio-Danubio.

Attraverso la cultura protovillanoviana la penisola italiana in parte si unificò culturalmente (ma non politicamente) dal nord sino alla Sicilia orientale.

Abitati e tombe di aspetto protovillanoviano sono numerosi in tutta la penisola, particolarmente nel centro-nord ad esempio a Frattesina nel Veneto, a Bismantova e Ripa Calbana in Emilia-Romagna, a Cetona, Sovana e Saturnia in Toscana, nei monti della Tolfa nel Lazio, a Pianello di Genga e Ancona (Colle dei Cappuccini) nelle Marche, mentre nel sud importanti sono i siti di Ortucchio in Abruzzo, di Timmari in provincia di Matera (Basilicata), Torre Castelluccia, Canosa (Puglia), Tropea (Calabria) e di Milazzo (Sicilia).

In base ad alcune caratteristiche comuni è possibile individuare dei sotto-gruppi regionali come il gruppo Chiusi-Cetona, il gruppo Tolfa-Allumiere, il gruppo di Roma-Colli Albani ecc. .

Cultura

Le caratteristiche della produzione materiale protovillanoviana si possono riassumere nella ceramica in produzioni vascolari decorate a solcature con motivi geometrici, e nella metallurgia con la produzione di bronzi laminati decorati a sbalzo, lavorazione detta "a borchiette e puntini".

Usi funerari

La cultura protovillanoviana presenta molti tratti in comune con la cultura dei campi di urne dell'Europa centrale (più precisamente con i gruppi regionali della valle del Danubio), in particolare per quanto riguarda le pratiche funerarie. I defunti venivano cremati e successivamente le loro ceneri venivano riposte in urne biconiche di ceramica decorate generalmente con disegni geometrici; i motivi decorativi della ceramica sono solcati nell'argilla prima della cottura e solo nelle regioni meridionali sono realizzati anche tramite pittura, mostrando in modo più chiaro il legame stilistico con il protogeometrico greco.

Culto

Depositi votivi

Il ritrovamento di vari depositi di bronzi ha fatto ipotizzare che questi oggetti fossero offerte votive alle divinità o corredi per l'aldilà. Molto spesso questi depositi o "ripostigli" erano situati nei letti dei fiumi o più in generale nelle zone umide, forse ad indicare un culto incentrato su una qualche divinità delle acque. Tuttavia in alcuni casi questi depositi sono da intendere come un semplice accumulo di oggetti pronti per essere rifusi e quindi riciclati.

Durante l'età del bronzo finale viene introdotta la simbologia (di tradizione centro-europea) della "barca solare", legata al culto solare e astrale.

Vita quotidiana

Gli insediamenti protovillanoviani venivano generalmente edificati su alture ben difese ed erano spesso muniti anche di fortificazioni artificiali. In alcuni insediamenti vivevano comunità di piccole dimensioni numeriche (50-100 individui); si è calcolato che nell'Italia medio-tirrenica le dimensioni medie delle aree di insediamento fossero di 40-50. 000 metri quadrati, con 300-500 abitanti. Non mancavano insediamenti di maggior rilevanza (500-1000 individui) che probabilmente esercitavano una sorta di egemonia sui centri più piccoli.

L'economia nell'età del bronzo finale era basata principalmente sull'agricoltura, l'allevamento, la pastorizia e sulle attività connesse alla metallurgia.

Nell'età del bronzo finale, corrispondente all'aspetto culturale protovillanoviano, nella penisola si intensificano gli scambi commerciali con le popolazioni di altre civiltà, effettuati sia per via terrestre sia per via marittima. L'Italia medio-tirrenica in particolare era parte di un importante "circuito commerciale" con le popolazioni dell'Egeo (Micenei, Ciprioti), della Francia meridionale, della Sardegna, della Sicilia etc.

Il ritrovamento di edifici di grandi dimensioni e di sepolture che, specie in alcune aree (per esempio i Monti della Tolfa) si presentano fortemente differenziate per complessità dei "corredi" e per ricchezza dei materiali, dimostra che in queste comunità esisteva già una certa stratificazione sociale; nelle comunità assunse un ruolo particolare la figura dell'artigiano specialista.

Questo fenomeno di articolazione sociale ebbe luogo soprattutto fra le comunità protovillanoviane dell'Etruria meridionale e del Lazio.

. Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Cultura_protovillanoviana